No, non sono andato in Ungheria in compagnia di Patrizio Roversi o Syusy Blady. Capita che per girare uno spot devo passare tre giorni a Budapest dove però tocca lavorare di notte, per cui le giornate rimangono a disposizione (a eccezione del tempo di recupero, ma si sa che di giorno si dorme meno che di notte).
Dov’è finito l’est e il comunismo?
La prima cosa che colpisce arrivando a Budapest è notare come negli anni sia diventata una capitale europea “all’occidentale” a tutti gli effetti. Le auto in circolazione sono assolutamente comparabili a quelle di Milano (ok qualche Fiat in meno) e i palazzi, fatta eccezione per quelli di rilevanza storica, sono molto simili. Se in particolare ci si aggira in periferia è un attimo credere di aver girato l’angolo a Gratosoglio.
Ancora. Il bel centro pedonale accoglie le vetrine delle principali marche che puoi trovare in Corso Buenos Aires a Milano da H&M a Zara a Tommy Hilfiger fino ad Armani. La vera differenza è che qui c’è pure Starbucks…
[quando potrò avere il mio Frapuccino in Italia? ma questa è un’altra storia…]
Lezione di storia in un paio d’ore
Una cosa assolutamente da non perdere a Budapest è la House of Terror, non un parco divertimenti horror, ma un museo che racconta come l’Ungheria sia sopravvissuta a due regimi del terrore passando senza soluzione di continuità dall’occupazione Nazista alla dominazione Russa. Il museo è allo stesso tempo un monumento a ricordo di tutti coloro che sono stati incarcerati, torturati e uccisi all’interno del palazzo e il luogo dove trovano testimonianza tutti i sacrifici che il popolo ungherese ha fatto per la ricerca della libertà.
Personalmente in due ore di visita ho recuperato un pezzo di storia che mi era quantomeno nebuloso. La mostra è ben curata anche se parte dei filmati storici sono in ungherese non sottotitolati in inglese. In compenso chiedete alla cassa le fotocopie in Italiano delle “note esplicative”, valido supporto per la visita.
Il bel Danubio blu tra Buda e Pest
Poche parole per esprimere il mio amore per tutte le città attraversate da un fiume e se questo è il Danubio…
Bellissimo e affascinante, è il teatro di tramonti indimenticabili.
Ovviamente numerose le possibilità per fare gite sul fiume piuttosto che cene su imbarcazioni di ogni tipo dal barcone turistico dove conta solo il numero degli ospiti a scafi di lusso con ristoranti di pari livello.
Il Danubio divide geograficamente le due anime della città , Buda e Pest. Se Pest è la parte più moderna e pianeggiante, Buda è considerata la parte più antica e storica che accoglie il castello e la cittadella su una collina.
Mangiare a Budapest
Pochi i pasti “locali” che ho consumato durante il mio soggiorno, ma abbastanza per farsi un’idea di quanto ci sia nella cucina ungherese al di là del celeberrimo gulasch. Tanta carne (anche volatili tipo anatra e pollo sugli scudi), poco pesce, principalmente di acqua dolce (ma va?) e una predilezione per il paté di cui pare siano gran produttori e consumatori.
Tre fattarelli
Come direbbe il trio Medusa o Danilo da Fiumicino tre fattarelli su Budapest con tre foto a supporto.
- I tram di Budapest sono praticamente identici a quelli di Milano.
- Sui cartelli delle vie sono indicati i civici dell’isolato.
- Potete incontrare pullman “acquatici” che uniscono il giro della città alla navigazione nel Danubio.
Bonus: nonostante un parco auto “occidentale” è ancora possibile trovare delle splendide Trabant.
Quindi?
Confesso che di mio non ci sarei mai andato, ma adesso un pensierino di tornarci con la famiglia per un weekend lungo ce la sto facendo…