E’ passato parecchio tempo ormai dalla deliziosa serata di giugno “Ostriche Divine” cui sono stata invitata a partecipare dalle colleghe di Studio Contatto che hanno organizzato una degustazione di questi pregiati molluschi per conto del ristorante A’ Riccione. Una serata tanto ben riuscita che qualche settimana dopo mi sono concessa un delizioso ripasso di quanto degustato facendo una vista al Bistrot di Via Procaccini a Milano, così tanto per continuare a ricordare i sapori delicati ma di carattere di questi preziosi molluschi.
Tornando alla degustazione, molto ben gestita dai preparatissimi Dante e Giuseppe, ha subito messo in evidenza tutta la mia ignoranza in materia.
Avevo assaggiato le ostriche in passato, sia francesi che irlandesi, ma sicuramente non sapevo che ne esistessero così tante varietà diverse per forma, sapore e provenienza. Più piccole e meno rugose e grandissime e dalla superficie che sembra proprio un pezzo di scoglio. Dal gusto profondamente salino a quelle decisamente più delicato. Alcune leggermente più viscide, altre carnose e spesse. Tutto dipende da dove sono nate, ma anche da dove sono state affinate: ad esempio se l’affinamento è avvenuto vicino a un corso di acqua dolce, il sapore del mollusco e della sua acqua sarà molto più delicato. Nella serata degustazione ne abbiamo assaggiate circa una dozzina in purezza, una progressione di sapori abilmente guidata dai proprietari del ristorante di ostriche di provenienza francese e irlandese e, sorpresa inattesa anche un’ostrica italiana: la San Teodoro. Le mie preferite della serata? Eccole: la meravigliosa ostrica degli Zar di Russia e la meravigliosa irlandese che mentre la mangi ti sembra di sentire il vento d’Irlanda sul viso e di sentire l’odore di quel mare.
Tanto è stato il piacere di questa serata, che circa 3 settimane dopo mi sono concessa un Plateau con le 10 regine tra le regine, eleggendo anche il mio personalissimo poker
Sono veramente tante le cose da scoprire su questi affascinanti molluschi. Il mio consiglio è di andare a farsele raccontare da persone preparate che le conoscono e le “trattano” con amore come fanno Dante e Giuseppe al Bistrot A’ Riccione.
La cosa peggiore che vi possa capitare è che tra un’ostrica e l’altra vi venga voglia di ordinare anche questo:
Si capisce che mi piace il crudo di pesce?