Vietnam: caldo, palazzi e mercati

Eccoci alla seconda parte dei “luoghi comuni” sul Vietnam che ho potuto vivere di persona quest’estate.

Un caldo “porco” 
Ok agosto è il mese forse meno adatto dal punto di vista climatico per un viaggio in Vietnam, ma vi sfido a trovare tre settimane (tanto è durato il viaggio) di vacanza in un altro periodo dell’anno. Quello che si capirà dopo qualche giorno è che il caldo umido del Vietnam va preso con filosofia. Se avessi ragionato con il “metro” italiano, i primi giorni mi sarei cambiato anche 4 volte al giorno. Invece dopo un paio di giorni accade il miracolo e il corpo sembra farsene una ragione del continuo sudare e di conseguenza del bere litri d’acqua per reintegrare. Fortunatamente l’umido umido si patisce soprattutto al sud e al nord, al centro si resiste. E se comunque ci sono momenti in cui ci si sente asciutti è sempre in agguato un monsone che scarica in pochi minuti tanta acqua quanto siamo abituati a vederne in un anno.
Palazzi, casette e templi
Come abbiamo visto qui “Il problema delle grandi città del Vietnam è il traffico”. È vero, ma anche il mondo immobiliare non scherza. Volano prezzi al metro quadro da far impallidire i loft di Manhattan e per questo motivo le città (ma non solo) sono caratterizzate da palazzi bassi e strettissimi – moduli da 140 cm – con appartamenti che ricordano serie di corridoi su più piani. Difficile vedere in altre parti del mondo un’architettura simile.
A queste case a collo di giraffa, si affiancano da un lato palazzi altissimi ipermoderni tutti specchi e dall’altro palazzi o meglio templi storici che ogni tanto ti domandi come possano aver resistito in contesti urbani così sviluppati.

Mercati e mercatini
L’abbondanza di acqua del Vietnam genera una produzione di frutta e verdura impressionante che trova il suo “smercio” a ogni angolo delle città con bancarelle minuscole o in mercati veri e propri, inclusi quelli sull’acqua.  Quando mi hanno detto di svegliarmi all’alba per vedere dei barconi carichi di frutta in mezzo al delta del Mekong ho subito pensato a una classica iniziativa della Proloco vietnamita per i turisti. Niente di più sbagliato, quelli sono mercati veri dove la gente vende e compra come quando noi andiamo alla Slunga. Ho pure visto il padrone del ristorante dove avevo cenato la sera prima farci provviste…

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