Spaghetti con gamberi, cocco, lime e ‘nduja (?!)

Dall’oriente al sud Italia in questa ricetta ho messo insieme territori e ingredienti che adoro. Tempo fa nel menu dell’Antica Osteria Magenes a Gaggiano ho visto un abbinamento molto simile e non avendolo provato in loco, mi sono divertito a immaginare come potesse essere la ricetta. Questo il risultato.

Ingredienti per tre persone

  • Mezza noce di cocco
  • Un lime
  • una manciata di gamberi
  • 50/100 gr ‘nduja (decidete voi quanto la volete piccante)
  • 300 gr SpaghettiSpaghetti cln ingr
  1. Aprire la noce di cocco facendo attenzione a recuperare il succo e tritarne una metà come fosse grana
  2. Sgusciare i gamberi e pulirli bene eliminando il budellino (io lo faccio con un coltellino ben appuntito sotto un filo di acqua corrente e poi li asciugo bene)
  3. Grattugiare la buccia del lime ed estrarne il succo
  4. Mentre la pasta sta cuocendo sciogliere la ‘nduja con un paio di cucchiai di latte di cocco in una padella antiaderente dove faremo saltare la pasta
  5. Aggiungere i gamberi e rosolarli aggiungendo sul finale qualche goccia di succo di lime
  6. Aggiungere la pasta scolata (un minuto prima della cottura al dente) e saltarla a fiamma medio-alta aggiungendo in chiusura metà della buccia di lime e del cocco grattugiati.
  7. Impiattare e servire spolverando con il lime e il cocco avanzati.

cremantL’abbinamento
L’abbinamento risulta estremamente complesso dovendo coniugare la salivazione indotta dal peperoncino all’acidità del lime, passando per la dolcezza dei gamberi (anche se attenuate dagli altri ingredienti). Alla fine la scelta è caduta su una bottiglia di Cremant Limoux rosé di Avery che con un bel colore salmone porta al naso diversi sentori fruttati per poi aprirsi in bocca con bollicine delicate e acidità ben bilanciata. Il finale persistente e rinfrescante ben si sposano con la forza della ‘nduja.

Spaghetti cln

Toast di gamberi: la ricetta facile facile

Fin dalla prima visita a un ristorante cinese sono rimasto affascinato da alcune ricette classiche cinesi per il “nonsense” ai miei occhi di bambino occidentale. Su tutte il gelato fritto (?!) e il toast di gamberi. A casa mia il toast era un rito settimanale fatto di prosciutto, sottilette, funghi sott’olio tagliati a pezzettini (messi in conserva da mia madre) e la toastiera vecchia, fumante, ma sempre efficiente. Lontana anni luce la presenza di crostacei e men che meno dell’olio da friggere.
Resta il fatto che i toast di gamberi piacciono, sono gustosi e in una cena possono tranquillamente fungere da antipasto o accompagnamento di altre portate asiatiche (io talvolta li servo insieme ai Nems). Ma soprattutto sono facili e veloci da preparare.

Toast di gamberiIngredienti per una quindicina di toast:

  • 8 fette di pane in cassetta
  • circa 350 gr. di gamberi sgusciati (più o meno 700 gr. con i carapaci)
  • 1 albume
  • 2 cucchiaini di zenzero fresco tritato
  • 2 cucchiaini di vino di riso Shaoxing
  • 2 cucchiaini di fecola di mais
  • 2 cucchiai di coriandolo fresco
  • 1 cipollotto
  • 4 cucchiai di semi di sesamo
  • olio di arachidi per friggere

Salsa al peperoncino dolce per servire

  • 3/4 peperoncini dolci
  • 3 scalogni
  • 3 cucchiai di salsa di soia
  • 1 cucchiaio di succo di lime

Partiamo dalla salsa. Semplicemente frullate gli ingredienti tutti insieme fino a ridurre in pezzetti molto piccoli gli ingredienti solidi.
Per i toast, prima cosa va eliminata la crosta dal pane e vanno tagliati in due rettangoli a fetta (o triangoli a piacere). Potete comunque decidere dimensioni più piccole o grandi a seconda del vostro gusto.
Frullate gamberi, zenzero, albume, vino e fecola fino a ottenere un composto omogeneo e molliccio. Unire il coriandolo spezzettato a mano e il cipollotto tritato finemente.
Toast di gamberiCi siamo quasi. Ora spalmate con l’impasto ottenuto i toast precedentemente tagliati e cospargere la superficie con i semi di sesamo. Infine friggete nell’olio caldissimo (mi raccomando abbondante. Il toast deve galleggiare, altrimenti se l’olio è poco viene assorbito dagli alimenti, specialmente dal pane per toast).
Servire con la salsa al peperoncino.

Mazzancolle volanti in panure

Non siamo di fronte a una nuova specie di crostacei con le ali, ma a un piatto di quelli veloci veloci a livello di una bistecca.
Di gamberi e mazzancolle se ne mangiano spesso, ma sempre allo stesso modo, olio e limone, al valore con maionese…Non che non siano buoni anche così, ma questa variazione sul tema rompe la monotonia e regala emozioni.

Gamberi impanati Pochi ingredienti:

  • mazzancolle
  • Sale al Wasabipane secco da tritare grossolanamente  o se preferite del pan grattato già pronto, ma è meno gustoso
  • scorza di limone
    io l’ho fatta fine fine al coltello dopo averlo pelato in alternativa potete grattugiarla direttamente
  • prezzemolo
  • sale
    nello specifico ne ho usato uno speciale al Wasabi e sesamo per dare una punta di piccante

Procedimento talmente semplice da non servire una descrizione vera e propria. Pulire i gamberi, preparare la panatura con gli ingredienti segnalati, passare le mazzancolle nella panure e cuocere in padella con un filo d’olio per 3 minuti.

Fatto.Gamberi impanati

Ottime come secondo (nella fattispecie accompagnate da pomodorini ripassati in padella con un filo d’olio e maggiorana fresca), ma anche buone come antipasto in un “menu della domenica”.

Per la vigilia di Natale. Omaggio a Sadler e Ducasse (parte 2)

Nel precedente post vi ho raccontato la mia idea di primo per la Vigilia di Natale. Proseguiamo oggi con gli antipasti e il secondo piatto.
Gli antipasti devo dire che non hanno avuto bisogno di grande ricette. Ho avuto la grande fortuna di trovare delle materie prime che avevano solo bisogno di qualche piccolo tocco per esaltarsi: acciughe e gamberi rossi (tutto il pesce acquistato qui), realizzati a crudo.
Per le acciughe fresche ho scelto una marinata in olio evo del Garda (la delicatezza sul pesce crudo, mi raccomando) e peperoncino fresco e pomodori. Ho servito in un bicchierino. Per i succosi gamberi rossi invece una tartare sempre con olio del Garda e scorzette di limone; il servizio in un cucchiaio. Vi lascio le foto, ma non vi spiego le ricette, peraltro credo intuitive. Mi limito a raccomandare una cosa: se fate del pesce crudo dovete essere certi che sia fresco. Anche se siete certi che sia fresco, le acciughe in particolare vanno “abbattute” per evitare rischi di contaminazioni intestinali da vermi, estremamente pericolosi. Quindi vanno comprate, pulite con cura e messe in congelatore a -20 gradi per circa 3 giorni. Una volta scongelate vanno asciugate con grandissima cura. Continua a leggere

Per la vigilia di Natale. Omaggio a Sadler e Ducasse (parte 1)

I piatti che preparo provengono ormai quasi tutti da spunti presi da internet e rielaborati. Che siano piatti della tradizione, regionali oppure grandi classici sono quasi sempre i blog il punto di partenza.
Ci sono delle occasioni speciali in cui però mi piace farmi ispirare dai grandi chef e dai loro libri: ne ho di Enoteca Pinchiorri, Nobu, Cedroni, Cracco, Vissani e Ducasse. Ma lo chef del quale ho sicuramente più libri dai quali attingere è Sadler: ben 3 libri! È lo chef che mi ha sempre ispirata. È stato il primo ristorante Stellato dove ho cenato. È la giusta sintesi della cucina che mi piace.

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