Crostatine al cacao con banane e crema di avocado

“Ciao. Mi chiamo Alberto. E sono avocado dipendente.”
“Ciao Alberto”….
Ecco, se non sapete di cosa sto parlando leggete questo post illuminante dell’amica Artemisia.
Fatto? Non serve che aggiunga altro sulla sindrome da avocado se non dire che con questa ricetta sono arrivato al punto di non ritorno inserendolo in un dolce (cosa che anche nel gruppo di auto-aiuto mi era stata sconsigliata).

Ingredienti

Per la frolla:

  • 150 gr di farina 00
  • 125 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • 60 gr di zucchero a velo
  • 30 gr di cacao amaro
  • 1 tuorlo
  • un goccio di latte (se serve)
  • sale un pizzico

Per la crema:

  • 1 avocado ben maturo (meglio se hass quelli con la buccia nera)
  • 1 lime spremuto
  • mezza arancia spremuta
  • 70 gr. di zucchero di canna
  • un pezzetto di zenzero fresco grattugiato

Per le banane:

  • 1 – 2 banane (secondo dimensione)
  • un cucchiaio di zucchero di canna
  • una spruzzata di Cointreau o Grand Marnier

crostatina da riempirePartiamo con la frolla che è la stessa della ricetta “Crostata di cacao e mango”. Dosi dimezzate per ottenere circa 6/8 crostatine a seconda degli stampi utilizzati.
Utilizzando la planetaria (poco cambia se lo fate a mano), ho impastato inizialmente zucchero a velo, farina, un pizzico di sale, il cacao e il burro, aggiungendo a seguire il tuorlo. Solo se la consistenza non fosse elastica potete aggiungere un goccino di latte. Ho finito l’impasto molto velocemente a mano, coperto con pellicola trasparente e messo in frigorifero per un paio d’ore.

Passiamo alla crema. Ho messo tutti gli ingredienti nel mixer: avocado a pezzetti, succo di un lime e di mezza arancia, zucchero di canna e lo zenzero grattugiato. Ho fatto andare a lungo fino ad ottenere una risultato della consistenza tipo crema pasticcera ma decisamente più light ;-). Travasata in una ciotola l’ho messa in frigorifero fino alla composizione delle crostatine.

crostatine ceciMentre la crema rapprende in frigo, ho cotto la frolla. Acceso il forno a 180 °C, ho steso la folla, ricavato dei dischetti a misura degli stampi nei quali li ho inseriti con sotto della carta forno. Una volta bucherellata la base ho messo un altro strato di carta forno e riempito con dei ceci, seguendo il classico sistema di cottura della frolla senza ripieno. In forno sono rimaste circa 30 minuti, ma consiglio già dai 25 minuti di controllare il livello di cottura (potrebbe variare a seconda di quanto spessa è la frolla).

Ultimo ingrediente le banane affettate, che ho velocemente caramellato in padella antiaderente con lo zucchero e flambato con il liquore.

Sfornate le crostatine e lasciate raffreddare non resta che comporre il dolce con una generosa dose di crema all’avocado e  fettine di banana caramellate sopra a piacere.

Chi le ha assaggiate ha approvato e consiglio pure a voi di provarle, ma se vi prende la sindrome da avocado non venite a protestare, piuttosto fatevi questa vellutata


L’abbinamento

NectarisHo cercato come da regole d’oro dell’abbinamento un vino che richiamando il dolce della pietanza non ne coprisse i sapori pur mantenendo la sua personalità. Per questo ho scelto il passito di Kerner Nectaris della cantina Valle Isarco, che con i suoi profumi fruttati e il sapore deciso e persistente ben si è abbinato al cacao e all’avocado.

crostatine con banane e crema di avocado

Pubblicità

La crostata di cacao e mango

Mango e cacao sono due ingredienti che ben rappresentano un matrimonio di contrasti, mettendo insieme la dolcezza del primo con la tendenza amarognola del secondo. Se si uniscono in una crostata, nasce un dolce con sapori nuovi che ben finiscono un pranzo della domenica o una cena tradizionale, senza appesantire.

Ingredienti per la crostata:

  • 300 gr di farina 00
  • 250 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • 120 gr di zucchero a velo
  • 60 gr di cacao amaro
  • 2 tuorli
  • un goccio di latte (eventuale)
  • sale q.b.

Ingredienti per la confettura di mango:

  • 1 mango di almeno 500 gr una volta pulito
  • 100 gr di zucchero di canna
  • un cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
  • un lime

Ho iniziato preparando la frolla (che poi deve riposare in frigo almeno un paio d’ore). Nella planetaria ho messo e impastato inizialmente zucchero a velo, farina, un pizzico di sale, il cacao e il burro, aggiungendo a seguire i tuorli. Infine regolato la consistenza con un goccio di latte (potrebbe non essere necessario se la frolla vi viene già abbastanza elastica. Io preferisco non aggiungerlo, ma a volte usando la planetaria può tornare utile). Finito l’impasto molto velocemente a mano ho coperto con pellicola trasparente e come detto messo in frigorifero per un paio d’ore.
Nel mentre ho preparato la confettura di mango. Una volta pelato, pulito e ridotto in pezzetti l’ho messo – a fuoco medio – in una casseruola con lo zucchero di canna, lo zenzero fresco e il succo di un lime. Ho continuato a mescolare e dopo 15 minuti ho frullato con mixer a immersione e rimesso sul fuoco per un’altra mezz’ora, dopodiché crostata-mango-cacaoho spento e lasciato raffreddare.

Mentre la marmellata raffredda, è il momento di accendere il forno statico a 180 °C. Ho steso la frolla con il mattarello tra due fogli di carta forno a uno spessore di circa mezzo centimetro e adagiata in una crostatiera, senza dimenticare di bucherellare ben bene il fondo con una forchetta. Con gli avanzi della frolla ho preparato le classiche strisce (che questa volta mi sono anche riuscite proprio bene). Una volta riempita la frolla con la confettura e completata con le strisce ho infornato per circa 45 minuti, aprendo leggermente il forno negli ultimi minuti per far fuoriuscire eventuale umidità.

L’abbinamento
gallery-vino_fior-arancioAl corso di sommelier mi hanno insegnato che dolce chiama dolce e che il cacao / cioccolato è sempre un problema. In questo caso la dolcezza della confettura (pur stemperata dal lime e dallo zenzero) si completa con la tendenza amarognola del cacao. Per questo motivo pur rimanendo in ambito di vini dolci ho tralasciato quelli liquorosi e provato un Moscato Giallo spumante, nel dettaglio Fior d’Arancio Colli Euganei – La Montecchia – Conte Emo Capodilista. Di colore giallo paglierino e profumo intenso, grazie a un perlage fine e persistente ha ben “pulito” la bocca facendo subito chiedere un’altra fetta di crostata.

Il mio primo tiramisù (con mango e passion fruit)

Che il mango sia uno degli ingredienti preferiti di casa mia non è una novità (vedi qui, qui e anche qui, per cominciare). Per questo non stupisce che ce ne fosse uno in frigorifero, insieme a due passion fruit e una confezione di mascarpone. Inizialmente avevo pensato di metterli insieme per un trifle, tradizionale pudding inglese rivisitato in molti modi. Alla fine invece mi sono lasciato ispirare per comporre un più “italiano” tiramisù dai sapori esotici. Variante al posto del caffè uno sciroppo di cacao, che a mio parere meglio si sposa con i frutti.

Questi gli ingredienti per sei porzioni abbondanti.
Ingredienti tiramisù esoticoSciroppo al cacao:
– 90 gr. di zucchero semolato
– 75 gr. di cacao amaro
– 350 ml di acqua
Crema al mascarpone:
– 250 gr di mascarpone (ho optato per una versione senza lattosio di Virgilio)
– 3 uova
– 75 gr. di zucchero
– 1 bicchierino di rum
– 1 cucchiaino di cremor tartaro
– una presa di spezie a base di vaniglia
Per la farcitura:
– mezzo mango circa 300 gr.
– 2 passion fruit
– 1 meringa media
– Biscotti savoiardi classici una 30ina.
=> Il loro numero varia in funzione della grandezza della teglia (io ne ho usata una quadrata di 28 cm di lato.

Sciroppo al cacaoPer prima cosa ho preparato lo sciroppo al cacao (che ha bisogno di tempo per raffreddarsi). Ho messo cacao e zucchero con l’acqua in un pentolino, portato a bollore e lasciato sciogliere per tre minuti. Spento e lasciato raffreddare completamente.

Tre preparazioni compongono la crema al mascarpone.
1) ho montato i tuorli con lo zucchero con la planetaria fino a che sono diventati bianchi e spumosi
2) ho ammorbidito il mascarpone con il bicchierino di rum e la vaniglia, ho poi aggiunto  tuorli e zucchero precedentemente lavorati.
3) ho montato gli albumi a neve fermissima sempre con la planetaria (qui ho aggiunto il cucchiaino di cremor tartaro, suggerimento preso qui).
Infine ho unito gli albumi al composto, facendo attenzione che non si “sgonfiassero”. Per questo ho usato una spatola di silicone mescolando piano dal basso verso l’alto.
Mango nel tiramisù esoticoHo quindi tagliato a cubetti di circa mezzo cm. il mango ed estratto la polpa dai passion fruit. Pronti per la composizione: bagnati i savoiardi uno a uno nello sciroppo al cacao (a vostro gusto se bagnarli molto o meno per avere un risultato più “croccante” – io sono per la versione zupposa), ne ho adagiato uno strato sul fondo della teglia. Ho ricoperto con metà della crema e completato la farcitura con mango, passion fruit e meringa sbriciolata grossolanamente.
Composizione Tiramisù esoticoRipetuto l’operazione una seconda volta con savoiardi, crema e frutti. A questo punto messo in frigorifero a riposare. Consiglio almeno un paio d’ore, nel mio caso anche di più.
Al momento di servire ho sbriciolato la meringa sul dolce impiattato.
Era il primo tiramisù della mia vita come cuoco e a parere di chi lo ha assaggiato non era per niente male…
Tiramisù mango e passion fruit

Gnocchi arrosto, fonduta di grana, mostarda e polvere di cacao

Me li hanno insegnati ieri, e oggi li ho proposti a tutta la famiglia, ma andiamo con ordine. Ieri ho partecipato a un workshop all’interno di Cibo a regola d’Arte* manifestazione milanese dedicata alla cultura del cibo. A guidare la lezione lo chef Michelangelo Citino del Ristorante Michelangelo dell’aeroporto di Linate.In postazione

Continua a leggere

Quella strana voglia di cose cioccolatose, mi faccio la pasta fresca al cacao

Ogni tanto, anzi ogni spesso, mi viene voglia di pasta fresca, di tutti i colori, fatta a tagliatelle, maltagliati, a lasagnette o cannelloni. Alla fine non è troppo difficile realizzarla (soprattutto se usate il “sistema” che dopo spiegherò), ma sui commensali fa sempre più effetto della pasta secca. Questa domenica mi è venuta voglia di farla al cacao, anzi avrei voluto fare un intero menù a base di cacao e cioccolato, carne compresa. Ma alla fine ho pensato che la carne al cioccolato la faccio un’altra volta, così almeno ho la certezza che la mia mamma, sempre un po’ in difficoltà davanti alle pietanze “esotiche”, mangi qualcosa. Abbiamo però realizzato, con il consorte, un piccolo appetizer rubacchiato da qui, con una modifica. Continua a leggere